Intervista a Ousso, responsabile del sostegno a distanza a Malika

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Abbiamo sottoposto una breve intervista a Ousso, il referente di Renken Senegal che si occupa del progetto Sostegno a Distanza a Malika. Tra i collaboratori storici di Renken, abbiamo avuto il piacere di ospitarlo a Torino per uno scambio avvenuto nel marzo 2019. Ci pare bello offrire qualche dettaglio su come concretamente si svolgono le sue giornate e sulle difficoltà che incontra.

Ousso, ti presenti?

Mi chiamo Ousmane Sow (Ousso è un diminutivo). Vivo Malika, una cittadina a 22 km da Dakar.

intervista a ousso

La tua attività con Renken è il tuo lavoro primario?

Sì, è il mio lavoro. Mi occupo principalmente di due aspetti: il primo è la vigilanza sul sostegno a distanza, cioè seguire con assiduità le famiglie che ricevono supporto da Renken. Il secondo è l’orientamento dei giovani in vista di una formazione professionale, una volta terminata la scuola dell’obbligo: cerco di capire cosa amano e sono in grado di fare e li avvio a corsi in grado di formarli.

Chi ti assiste o aiuta in questo compito?

Sono assistito da Casa, un giovane appartenente a una delle prime famiglie che hanno ricevuto sostegno da Renken.

In cosa consiste il tuo lavoro: con quale frequenza visiti bambini e famiglie e a che tipo di verifiche le sottoponi?

Il mio lavoro é visitare le famiglie: ogni sabato abbiamo un giro visite. Durante le visite ci accertiamo dello stato di salute dei bambini e, qualora debbano fare visite o terapie, ricordiamo alle famiglie eventuali appuntamenti in ospedale o in ambulatorio. Oltre che alla salute fisica, badiamo alla salubrità dell’ambiente: in particolare i materassi e le zanzariere, che sono gli investimenti che facciamo per garantire un corretto livello di igiene a tutte le famiglie. Ci accertiamo che i bambini frequentino regolarmente la scuola (si tratta del comprensorio Aline Sitoe Diatta, anch’esso creato grazie al supporto di Renken, che frequentano praticamente tutti i bambini beneficiari del sostegno, NDR).Le famiglie sanno che siamo reperibili per urgenze e che possono contare su di noi: ad esempio, a volte, accompagniamo noi i bambini alle visite mediche qualora i genitori non possano farlo. A fine mese, facciamo un report in Excel che inviamo a Renken Italia affinché possano valutare interventi straordinari e comunicare ai sostenitori come procede la vita del bambino cui è destinato il loro sostegno.

I bambini si sentono in qualche modo responsabilizzati per il fatto di ricevere un supporto economico esterno?

Sì, lo avvertono come qualcosa di positivo e rassicurante.

Ti confronti più spesso con le mamme o con i papà? Ci sono altre figure famigliari influenti con le quali devi interagire?

La maggior parte delle volte ho a che fare con mamme perché sono quelle fisicamente presenti in casa durante le visite. Alcuni papà lavorano decisamente lontano da Malika e tornano solo d tanto in tanto, spesso però zii e cugini vivono nella stessa casa. A volte capita di imbattersi in un parente stretto che a sua volta pone domande o cerca di approfondire il sistema del sostegno a distanza, ma siamo sempre disposti ad aprirci!

Quali difficoltà (di comunicazione o pratiche) riscontri più spesso?

Ne riscontriamo ogni giorno e ci siamo rassegnati. Spesso abbiamo un senso delle priorità diverso, è una buona risposta? (ride)

Oltre al supporto economico, cerchi di svolgere un’opera educativa nei confronti delle famiglie beneficiarie, per renderle più consapevoli e capaci di gestire le proprie risorse?

L’obiettivo è sensibilizzarle sull’importanza di raggiungere capacità decisionale,  autonomia pratica e indipendenza economica. Facciamo leva sul concetto di comunità, sul fatto che “scegliere bene” significa contribuire allo sviluppo della comunità, che l’esempio positivo e la collaborazione sono importanti per educare le nuove generazioni.

Per svolgere bene il tuo lavoro, quanto conta il tuo essere un cittadino di Malika inserito nella realtà locale?

Essere cittadino di Malika é di capitale importanza perché conosco bene la città, le sue carenze e i sui limiti organizzativi. Spesso conosco le famiglie ancora prima che entrino a far parte del programma di sostegno a distanza e questo mi permette di prevedere con una certa esattezza se e come si integreranno nel sistema. Per me è importante valutare come investire le risorse di Renken e stabilire le priorità. Se non fossi un cittadino di Malika farei molta più fatica!