CREATIVAFRICA
13 - 15 giugno 2024

 

PROGRAMMA

 

29.05

h17:00 – Apertura Mostra La Linterna Cali Ltda 
h19:00 – Vernissage con talk e dj set


30.05

h17:00-21:00 – Mostra La Linterna Cali Ltda 

31.05

h17:00 – Mostra La Linterna Cali Ltda
h19:00 – Aperitivo con street food africano
h21:00 – 
Dj Mastaced + Dj No name
h23:00 – Dj set Afreekaya – Analog Africa

13.06

h18:00 – Spettacolo Clown Idà – “La fabbrica delle bolle”
h18:00 – Laboratorio di cucina con Aimée Ngoma
h19:00 – Aperitivo e cena Ricette d’Africa
h21:00 – Live Narconauta
h22:00 – Live Amira Kheir h23:00 – Dj set Anas

14.06

h18:00 – Laboratorio di serigrafia con Anas Mghar
h18:00 – Talk con Afaf Ezzamouri – “Linguaggi futuri: intercultura, antirazzismo e intersezionalità a scuola”
h19:00 – Aperitivo con street food africano
h22:00 – Live Epoque 
h00:00 – Dj set Catu Diosis 

15.06

h16:00 – Live Serengeti Sound System
h18:00 – Laboratorio di upcycling e agroecologia con Silvia Ferraris e Didier Yameogo
h19:00 – Live Ibson Daone
h19:00 – 
Aperitivo e cena Ricette d’Africa
h21:30 – Live Ladies in Action + The Sound Rebels band
h23:00 – Dj set DJ Lass Angel Vibes

 

AFRICA FUTURA


Il festival creativAfrica di Torino è un progetto di Renken che rappresenta un percorso multidisciplinare e partecipativo dedicato alle culture africane e risponde ai valori dell’antirazzismo e dell’intercultura, intesa come valorizzazione della diversità e promozione del dialogo e dell’incontro.

Il programma della X edizione del festival creativAfrica – “Africa Futura” – si svilupperà attorno a quattro macroaree: musica, cucina, letteratura e attivismo. Questi aspetti saranno approfonditi durante le giornate attraverso moltissime attività ed eventi tra cui workshop, concerti live, laboratori, dj-set, talk e tanto altro!

Quest’anno creativAfrica sarà particolare poiché si tratterà di un festival diffuso, coinvolgendo soprattutto le circoscrizioni 6 e 1; saremo infatti ospiti di diversi luoghi culturali di Torino tra cui Capodoglio Murazzi, Magazzino sul Po e Spazio211 dove potrete assistere a concerti live e dj-set.

 

IL TEMA E LE PAROLE CHIAVE 2024

 Afrofuturismo
Un focus particolare è dedicato all’Afrofuturismo, una corrente culturale nata da diversi scrittori, artisti e teorici afroamericani negli anni settanta che fonda il suo pensiero dall’esigenza dei neri americani di poter godere degli stessi diritti civili dei bianchi e di poter essere coinvolti nel discorso sul futuro e sullo sviluppo tecnologico.

Come espressione culturale, l’Afrofuturismo si manifesta nella musica, nella letteratura, nel cinema, nella letteratura e nell’attivismo. Recupera il passato per ridisegnare il presente, che alimenta il futuro.
Il termine Afrofuturismo, coniato nel 1993 dal critico statunitense Mark Dery nel suo saggio Black to the Future, indica una “narrativa speculativa afroamericana che si appropria delle immagini della tecnologia e di un futuro protesicamente migliorato”. Secondo Dery, la difficoltà di immaginarsi nel futuro deriva dall’essere stati privati di un passato. La storia dell’Africa è stata negata, la sua cultura cancellata o ridotta a stereotipi. Proprio per questo, è nata la volontà di immaginare un futuro black che riparte dalle origini per proiettarsi verso nuovi mondi.
C’è una ragione ulteriore per la quale la comunità nera si è riconosciuta così fortemente in questo immaginario: l’esperienza afroamericana è paragonata a quella di un rapimento alieno. Rapiti dalle navi – spaziali – dei colonizzatori, gli africani vengono deportati in un mondo altro, ignoto, ai confini dell’universo conosciuto. Verranno sfruttati come forza lavoro, e considerati una specie differente e inferiore. Allo stesso tempo, c’è un rovesciamento di questa metafora: dal punto di vista coloniale, è l’africano a essere alieno, disumano e pericoloso.

“Ma cosa succede se la comunità etichettata decide di rivendicare l’etichetta e accetta con orgoglio di essere così fuori posto perché proviene da altri pianeti? La diaspora diventa un viaggio intergalattico, il passato diventa futuro. Se la Terra è oppressione, lo spazio cosmico è ribellione. Non è, però, una negazione delle proprie radici: il suono mantiene la memoria”, scriveva Sun Ra. “Per essere Afrofuturista, la narrazione deve essere radicata e celebrare senza riserve l’unicità e l’innovazione della cultura nera. E lo spazio e la musica diventano luoghi di resistenza, di riaffermazione della propria cultura.”

Trasformazioni Creative

La seconda parola chiave di creativAfrica 2024 è Trasformazioni Creative e prende spunto da una riflessione dell’intellettuale, scrittrice, attivista e femminista bell hooks – nome d’arte di Gloria Jean Watkins – , che nel saggio Elogio del Margine (1990) scrive: “La nostra trasformazione, individuale e collettiva, avviene attraverso la costruzione di uno spazio creativo radicale, capace di affermare e sostenere la nostra soggettività, di assegnarci una posizione nuova da cui poter articolare il nostro senso del mondo”.

Queste parole sono espressione di una serie di produzioni e performance artistiche che si muovono nella direzione di pensare ad una creazione di nuove regole e spazi che possano alimentare e far sviluppare linguaggi inclusivi, espressione del cambiamento e della trasformazione stessa. In riferimento a questo, il termine trasformazione vede varie vie interpretative, al punto che ci si allontana dall’idea di trasformazione come qualcosa di materiale per interpretarlo invece come qualcosa di astratto. Per esempio si può pensare alla creatività nella trasformazione del linguaggio, e conseguentemente del pensiero, in quanto il linguaggio stesso è spesso il punto di partenza per produrre cambiamento ideologico a livello di collettività e comunità. Questo dà la possibilità di valutare riflessioni e spazi in cui si possano sviluppare nuove forme di attivismo, poiché è solo con il pensiero comune e con il confronto costante che è possibile venire a contatto con ulteriori iniziative che portino ad un vero cambiamento. Si rivede questo concetto nell’attivismo inteso come volontà di modificare concetti già presenti, e rivederli in qualcosa di più creativo.

Sogni

“Le aspirazioni nutrono la democrazia” – ARJUN APPADURAI
I sogni, terza parola di riferimento per questa edizione di creativAfrica, sono qualcosa che dà la possibilità ad ognun3 di proiettarsi in un contesto differente e di immaginare realtà alternative. È proprio questo che, secondo l’antropologo Arjun Appadurai, permette di allontanarsi da un passato o da un presente che sentiamo non appartenerci più per dare spazio al cambiamento.

Nel suo immaginario le aspirazioni si possono considerare come parte di una lotta politica: chi si trova in una condizione di indigenza o di marginalizzazione sociale è spinto in modo più viscerale alla ricerca di soluzioni volte a migliorare la propria situazione di vita. Sognare è un atto politico e di classe, contro il potere, perchè porta le persone che vivono una vita in cui non tutto è risolto, in cui c’è molto lavoro da fare per migliorare la propria esistenza, ed agire in modo preciso, consapevole ed efficace rispetto ai cambiamenti da mettere in atto. In questo senso, il cambiamento non arriva dall’alto per gentile concessione delle classi dominanti, ma dal basso e senza chiedere il permesso di iniziare.

In questi termini l’aspirazione si può considerare un mezzo verso l’uguaglianza, per andare sempre più verso la direzione di un mondo in cui non esistono discriminazioni e così, configurare il sono anche come una vera e propria forma di lotta politica.
Per mettere in pratica le nostre aspirazioni sono previsti dei laboratori multidisciplinari, talk, eventi ed altre attività per ampliare sogni e visioni future.

MUSICA

Inediti spettacoli, performance, djset, progetti innovativi transnazionali e multidisciplinari portano la musica nel cuore del festival per interpretare attraverso suoni e note temi futuristi.

 – Analog Africa

L’etichetta pioniera Analog Africa pubblica musica africana e latino-americana degli anni ’70 e oltre, con un certo tocco che vi sorprenderà o che non vi aspettavate di ascoltare.

Tesori musicali come l’Orchestre Poly-Rythmo de Cotonou e i Green Arrows, che avrebbero potuto essere dimenticati, sono presentati a un’intera generazione di amanti della musica da 20 anni a questa parte.
Queste compilation strabilianti sono corredate da booklets ben studiati, fotografie rare, interviste e discografie complete. Aspettatevi alcune delle musiche più incredibile del mondo, la migliore musica tropicale grezza, funky e psichedelica del passato e del presente. Fate attenzione, l’ascolto intenso provoca una grave dipendenza!

– Amira Kheir

La cantante sudanese Amira Kheir ha incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo sound unico, ispirato alla musica tradizionale della sua terra d’origine, il Sudan, ed esplorativo di jazz, soul, rock, blues del deserto e musica sperimentale. Paragonata a Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, si è rapidamente affermata come voce di spicco dell’Africa e del Medio Oriente. 

La cantante sudanese Amira Kheir ha incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo sound unico, ispirato alla musica tradizionale della sua terra d’origine, il Sudan, ed esplorativo di jazz, soul, rock, blues del deserto e musica sperimentale. Paragonata a Billie Holiday ed Ella Fitzgerald, si è rapidamente affermata come voce di spicco dell’Africa e del Medio Oriente. 

Creando un universo musicale tanto complesso quanto scarno e sofisticato, Amira è stata consacrata negli ultimi dieci anni come una forza vocale e creativa di prim’ordine che porta avanti una ricca eredità culturale da un lato e una fresca corrente di suoni contemporanei della sua generazione dall’altro. Incarna il connubio tra le antiche tradizioni e l’avvento del futuro che tende la mano a tutti e si impegna a partecipare ai movimenti per la pace, la possibilità e il cambiamenti positivi del nostro tempo, ricevendo al contempo i magnifici doni del passato. La musica di Amira trova il suo impulso nei temi della liberazione, dell’amore, della libertà, della connessione, dell’appartenenza, del destino, dell’unità, dell’ambiente, della trasformazione e dell’evoluzione.

La sua musica ha trovato casa nella sua etichetta autocostituita Contro Cultura Music – musica della controcultura – ed Invita l’ascoltatore a osare, sfidare, immaginare un mondo in cui le definizioni, le divisioni e le categorizzazioni non esistono più e le possibilità sono infinite. Come cantante, autrice e produttrice, Amira Kheir attinge alla propria esperienza di vita per creare musica che esplora in modo disinibito, scava in profondità nelle origini del significato e della creazione e si interroga sul nostro posto sul pianeta.

È inoltre stata nominata come “Miglior Artista” ai Songlines Music Awards 2019, oltre a essere stata nominata come una dei “6 incredibili artisti jazz del Medio Oriente e del Nord Africa da non perdere” da Mideast Tunes, e selezionata da Rede Angola come uno dei “13 artisti africani che segneranno il prossimo decennio”.

– Narconauta

Narconauta è un progetto nato nel 2020 a Torino. Un po’ di rap, un po’ di sogno, un pizzico di teatro e ricerca di un benessere collettivo, di un energia che abbatta la paura degli altri.

– Catu Diosis

CatuDiosis è una diva africana dallo spirito libero, energico e orientato al futuro. La sua musica è saporita, altamente ballabile, sempre una miscela afocentrica di musica globale, che vi porterà da Luanda a San Paolo, da Kampala a Bamako in un secondo, con tappe ovunque da Santa Lucia ad Abidjan, Durban e Nairobi.
Catu vive tra Kampala e Colonia, è un membro attivo del Nyege Nyege Collective e fondatrice di Dope Gal Africa (DGA), un’organizzazione che sostiene e alimenta i talenti femminili africani.
“Troppe artiste straordinarie nel continente, ma non abbastanza per avere l’opportunità di brillare”. Ecco come è nata la DGA e come Catu ha usato la sua carriera internazionale come piattaforma per sostenere gli altri. Catu ha suonato al Panorama Bar durante il CTM, agli Eurockeennes, al Nyokobop Festival di Parigi, ed è anche DJ residente al Nyege Nyege Festival, dove ha suonato dal 2017, compresa una leggendaria performance sul main stage con la sua Dope Gal Crew nel 2019 e una memorabile performance alla Boiler Room nello stesso anno.
Catu Diosis produce anche musica ed è stata recentemente inserita nella compilation mensile della rivista WIRE con il suo brano Choc Kedda, una rivisitazione sperimentale della musica Acholi pubblicata su Syrphe. Attualmente sta lavorando al suo prossimo EP, oltre che a un Dope Gyal Project con MC e ballerine africane. Nell’ambito di DGA ha tenuto workshop per DJ a Zanzibar, Kampala, Lusaka, Harrare e Colonia, dove attualmente organizza eventi e tiene una residenza su Cosmo Radio. Oltre al suo programma mensile DGA su Sphere radio, Catu Diosis ha unito le forze con Reign Drops alias Black sistarz e attualmente stanno lavorando al loro primo ep insieme.

– Epoque

Epoque, conosciuta all’anagrafe come Janine Tshela Nzua, ha dato forma a un suo stile personale con sonorità afro in cui la melodia R’n’B si alterna al rap. Nata in Italia, ha trascorso l’infanzia tra Torino, Parigi e Bruxelles.
Tornata nel Bel Paese, decide di intraprendere la sua carriera musicale nella quale si sentono forti le influenze europee e della terra d’origine della sua famiglia, il Congo. Janine sceglie il nome di Epoque e avvia il suo percorso musicale al fianco di Gek, cultore della musica afro, house e hip hop. Dalla loro collaborazione nasce un sound unico che guarda all’Africa, sfruttandone le sonorità etniche e i testi conscious multilingue, ma in cui si sente viva anche l’influenza francese e italiana.

Le lingue sono per Epoque l’espressione più coerente della sua natura che si compone di nazionalità italiana, radici familiari in Africa, infanzia in viaggio tra Italia, Francia, Belgio. Epoque è una cittadina del mondo, e il modo più genuino di mostrarlo è sfruttandone le variegate forme espressive che conosce e ha a disposizione. Per questo utilizza anche il lingala, la lingua bantu parlata in Congo, come mezzo per abbattere i preconcetti e le categorizzazioni legate al colore della pelle o al linguaggio stesso. Ognuno appartiene a sé e al mondo, senza limitazioni e confini predefiniti. Questo vuole dire Epoque con la sua musica.
Nelle sue composizioni, usa un importante aspetto stilistico sfruttando alcuni termini francesi ritenuti swag, che vanno ad arricchire l’identità di Epoque come cantante e ne caratterizzano ulteriormente i contenuti.
La prima promessa della scena Afro femminile italiana è unica nel suo genere, e porta con sé il vento dell’innovazione che per molti rappresenterà una risposta tanto attesa.

 

– Associazione Serengeti

L’associazione Serengeti è un’associazione culturale musicale indipendente, antifascista e antirazzista.

Fondata nel giugno 2011, Serengeti mette a disposizione il proprio ‘libero’ spazio per promuovere artisti, band, etichette indipendenti, produzioni musicali, sound systems e tutto ciò che contraddistingue la Reggae Culture. Dal 2017 sono attivi anche con un’etichetta musicale, Serengeti Music, con collaborazioni con artisti locali ed internazionali.

 

– Ibson Daone

Ibrhahima Khalil Pouye, più conosciuto con il nome di Ibson Daone, è un artista senegalese nato a Dakar. Laureato in lingue e scienze umane all’università Cheikh Anta Diop di Dakar, ha lavorato in una scuola, in un hotel come guida di tour a Dakar ed infine al festival FESMAN (Festival Mondiale delle Arti Nere). Membro del gruppo Neybaz Band che dal 2011 è apparso sulla scena reggae senegalese ha collaborato con molti artisti e partecipato ad eventi quali l’anniversario di Bob Marley su TFM TV e a vari festival reggae.

 

– Ladies in Action + The Sound Rebels band

Da una costola di “Ital in action”, il progetto che ha riunito al Campovolo di Reggio Emilia e ad Overjam festival i principali artisti della scena reggae italiana ed internazionale, un evento esclusivo composto da una line up tutta al femminile, accompagnata da The Sound Rebels Band con brani originali e cover dal forte impatto sul pubblico.

Faranno parte di questa performance e saranno insieme sul palco:


Awa Fall

Un’artista roots reggae di fama internazionale e cantante particolarmente dotata in tutti i generi della black music, tra cui soul, rnb, blues e rap. Nata a Bergamo nel 1996 da padre senegalese e madre italiana, Awa ha iniziato a esibirsi all’età di quattordici anni in un progetto musicale chitarra e voce insieme alla zia Valentina chiamato “Shame and Skandal”, dove le due si sono esibite in tutta Italia. Poi, all’età di diciotto anni ha deciso di iniziare il suo progetto da solista pubblicando il suo primo album “Inna Dis Ya Iwa” nel 2016.
Il suo secondo album “W.O.W-Words Of Wisdom” è stato pubblicato nel gennaio 2019, ed è stato interamente prodotto da “Bonnot”, un’etichetta discografica molto variopinta e versatile, poiché ha voluto mescolare diversi stili e generi in un album con dieci tracce in cui ha collaborato con artisti come: Kumar “Fyah” (Giamaica), General Levy (Regno Unito), M1 – Dead Prez (USA).

 

Askala Selassie

Askala Selassie – Il Frutto della Santissima Trinità è nata a Londra e cresciuta al ritmo dei Caraibi. Contribuendo a mantenere viva l’eredità di Bob Marley, si è esibita con la band rimanente dei Wailers.
Askala ha registrato, suonato e condiviso il palco con alcuni dei migliori artisti inglesi e giamaicani: Curtis Lynch, Sugar Minott, Horace Andy, Etana, Andrew Tosh, Frankie Paul, Warrior King e Luciano. Nel 2005 ha avuto il piacere di andare in tournée in Europa con gli originali Wailers. Da qui Askala ha eccelso in tutti gli aspetti della sua musica e ha acquisito un’esperienza che non ha eguali.
Oggi lavora a stretto contatto con uno dei migliori giovani produttori del Regno Unito, Curtis Lynch, Necessary Mayhem; il loro primo brano è uscito a marzo 2011 “Proud to be RASta”, sul Gorilla riddim, e sta lavorando con i produttori italiani Bizzarri records per il suo EP, in uscita.

 

Living Harmonies

Duo musicale composto da Grace Black ed Elisa Empress che riescono con i loro cori a conferire tocchi di classe ai brani a cui prendono parte. Sono dotate di grande professionalità ed il loro timbro vocale ricorda molto il soul, il chourch choirs tipici dello stile reggae.

Tizla

Tizla è una singer-songwriter-musicista attiva nella scena reggae italiana dal 2006. Le sue collaborazioni sono state molte, con producers, cantanti e bands dell’ambiente reggae italiano e non solo (Feel Good productions, Alambic Conspiracy, Paolo Baldini, Nite Lite Productions, Treble, Bizzarri Records, Poolia Tribe, Askala Selassie, Lion D, Junior Culture, Hotline e molti altri). Dal suo primo inserimento nella scena italiana ha continuato a fare performance in club, festival ed ha aperto molti concerti di artisti quali Etana, Cecile, Tanya Stephens, Warrior King, Mad Professor, Bob Sinclair, Dj Tiesto, Onyx, e molti altri ancora.
Dopo aver proposto al suo pubblico diversi singoli, nel 2011 è uscito il suo primo concept album “No Rules”, realizzato da Bizzarri Records e uscito per La Stanzetta productions. A seguire, nel 2012 è uscito il singolo e il video (che ha partecipato anche al Roma Videoclip Festival) “Welcome to my world”, un brano scritto a quattro mani con il rapper afro-americano Hotline, per l’etichetta milanese Ammonia Records. Da quel momento in poi fino al 2019 ha portato in scena un album dopo l’altro.

 

THE SOUND REBELS Backing Band

Un gruppo di amici che crede fermamente nel potere rivoluzionario della musica dal 2003 ed è un’idea che nasce dal basso: attraverso le basse frequenze fa vibrare gli sterni, le anime, i cuori ed i cervelli
Un suono, ribelle, che nasce in una piccola isola caraibica e si diffonde in tutto il mondo, diventando messaggio universale di libertà, unione, resistenza, lotta, amore.

 

– Dj Lass Angel Vibes

Alassane Dramè nato a Rufisque, di nazionalità senegalese, con il nome d’arte DJLASS è un DJ di reggae Dancehall e anche di musica varia, attivo dal 2007 con il suo primo SoundSystem che ha organizzato in Belgio. DJLASS non è il primo DJ a suonare reggae in Belgio, ma il primo a portarne uno stile nuovo strizzando l’occhio alle nuove generazioni come Sizzla, Busy Signal, Jah Cure, Morgan Heritage, Richie Spice, Lutan Fyah e molti altri. Nel 2008 ha lanciato gli Stings in Belgio, invitando i seguenti artisti: Jupiter Diop, Dread Maxim, Sun Souley, Lan Netty, Jamafrica Crew, Lord Bitum, Anthony Que, King Kalabash, Sister Micky B, Illements. Inoltre è stato in Germania, Francia, Italia, Austri, Inghilterra e Olanda per diversi festival e soundsystem tra cui il famoso Reggae Geel, Afro Latino ed anche il festival di JAMAFRICA. Oltre a questo nel 2016, è stato in Senegal con Lutan fyah, nel 2017 con Jah Cure e nel 2020 con ANTHONY B.

DJLASS ANGEL VIBES che ha una carriera sia da DJ che da produttore musicale senegalese, è anche conosciuto anche per i suoi mixtape reggae e dancehall, che gli hanno permesso di dimostrare il suo talento mixando tecniche di mix e scratch essendo sempre stato affascinato dalla musica per poi interessarsi anche al suo aspetto più computerizzato e tecnologico.

 
 

TALKS & ANIMAZIONE INTERCULTURALE

Saranno presenti durante tutto il festival una serie di laboratori ed esperienze culturali dedicate a varie fasce d’età per rendere tutti partecipi, quindi partendo da bambini e bambine fino ad arrivare al pubblico adulto.

 

– Mostra di La Linterna Cali Ltda

La Linterna, è una tipografia situata nella città di Cali, in Colombia, che dal 1934 stampa manifesti stradali con tecniche di stampa a rilievo, lasciando un segno su centinaia di muri in tutta la Colombia e un’eredità che si rifiuta di essere cancellata.
Nel loro laboratorio conservano macchine da stampa d’epoca, insieme a caratteri mobili di vario materiale e un archivio di stampe a rilievo che conserva la storia grafica della Colombia.

Dal 2017 hanno creato alleanze strategiche con diversi artisti in tutto il mondo per preservare e promuovere il loro patrimonio culturale in un dialogo dinamico all’interno delle discipline dell’arte e del design grafico. Questo ha permesso loro di creare una testimonianza vivente della grafica populista in Colombia, portata in vita da artisti provenienti da tutta la Colombia e dall’America Latina. Così sono riusciti a recuperare e riposizionare il mezzo tradizionale della stampa di giornali (l’uso originario delle rotative) e convertire La Linterna in uno spazio essenziale per il loro dialogo creativo nazionale contemporaneo.

Hanno esposto in diverse città del mondo, tra cui Città del Messico (Messico), Lima (Perù), Quito (Ecuador), Valencia / Barcellona / Madrid (Spagna), Dusseldorf / Berlín (Alemania), Linz (Austria), Buenos Aires (Argentina) e Montevideo (Uruguay). In ognuna di queste hanno fatto circolare ed esporre i risultati di diverse residenze artistiche, opere che testimoniano la loro diversità e il potenziale creativo nelle tecniche di stampa a rilievo e letterpress.  Questi processi e spazi gli hanno permesso di evidenziare l’importanza e la rilevanza della grafica populista-popolare sia all’interno delle loro arti culturali nazionali che nella scena artistica contemporanea internazionale.

We Are Sudamerican Printers – Tour U.S.A 2023 è una collezione di poster stampati a La Linterna Cali tra il 2019 e il 2023 in cui esplorano diversi temi che ruotano intorno alla cultura pop latino-americana, alle tradizioni ancestrali, ai costumi regionali, ai temi politici, alle scene musicali e alle diverse narrazioni grafiche della loro regione. La selezione che presentano inizia con un viaggio attraverso i loro costumi ancestrali, di origine indigena e africana, che li identificano come regione.  Passano poi alla musica, che li rappresenta come capitale mondiale della Salsa, con alcuni brani di spicco creati per la collezione più importante dell’anno, intitolata “Váyalo”, e concludono con una selezione di alcune delle loro recenti collaborazioni con diversi artisti di tutto il mondo, un processo di co-creazione e interscambio di conoscenze.


– Clown Idà


Clown Idà propone il suo spettacolo “La fabbrica delle bolle”.
Uno spettacolo che unisce la magia delle bolle di mille forme e colori, a trucchi col fuoco e intrattenimento capace di strappare risate ad un pubblico da 0 a 101 anni. Durante il suo spettacolo , per tutti i 45 minuti circa, grandi e bambini potranno ammirare l’eleganza e la commedia che lo contraddistinguono, dove la poesia delle bolle crea una magica ed emozionante atmosfera. L’artista sorprenderà il pubblico attraverso esilaranti battute e incredibili trucchi. Sarà a disposizione dei bambini uno spazio allestito per giocare con le bolle: “Il giardino delle bolle”.

 

– Anas Mghar: Art Lab – Serigrafia

Anas Mghar,è un ricercatore in cooperazione internazionale e pratiche artistiche interculturali. I suoi interessi vertono su temi quali politica dell’immigrazione, sviluppo, partecipazione e conflitto, cambiamento politico e disuguaglianza, cooperazione internazionale e prospettive decoloniali, educazione e diritti del mercato del lavoro, geografia economico-politica, patrimonio mondiale e interculturale.

Lo scopo del laboratorio, rivolto agli adolescenti, è quello di riflettere, tramite lo strumento e il linguaggio della serigrafia, su temi socio-politici, con la finalità di creare un glossario personalizzato e condiviso: parole di emancipazione, parole che sottolineano la diversità e l’inclusività, parole grazie alle quali ci si possa definire, parole traducibili e altre intraducibili, parole in cui identificarsi e molto altro ancora. Gli incontri avranno quindi l’obiettivo di riflettere in modo trasversale su temi quali l’educazione civica e interculturale, partendo dal concetto di comunità, per la costruzione di un mondo di tutt3.

 

– Laboratorio di Upcycling e agroecologia, con performance di danza di Silvia Ferraris e atelier pratico sul riciclo con Didier Yameogo

Silvia Ferraris 

Si occupa principalmente della performance il cui tema è la sostenibilità. L’idea é di portare immagini dell’ambiente e territorio di Ouagadougou (Burkina Faso) ed indurre interrogativi sul confronto con il territorio locale (piemontese) attraverso l’oggetto plastica. Fin dove va la cura del nostro ambiente? Si riassume al proprio giardino? Dove sono i confini della comunità innanzi ai cambiamento climatici? La plastica (borse, sacchetti, bottiglie) sarà l’oggetto principe della scenografia, in contraddizione con l’ambiente pulito, salubre e curato del luogo di realizzazione dello spettacolo, preferibilmente en plein air, in un giardino o comunque in uno spazio che evochi ordine e pulizia. Sostenibile inteso come luogo da proteggere e nutrire, per il quale sopportare sforzi e nel quale valorizzare l’umanità. La scenografia prevede la proiezione di foto, scattate in Burkina, che mostrano gli ambienti percorsi e vissuti quotidianamente, dove immondizia e rifiuti sono lo sfondo delle interazioni umane di ogni giorno. Lo spettacolo vuole sollevare interrogativi

sulle nostre abitudini, ampliare gli orizzonti ed indurre una riflessione sulla plastica come metafora dell’evoluzione umana (la plastica come simbolo dell’estraneità da sé stessi che piano piano si è instillata nell’animo umano). L’idea é uno spettacolo/performance di danza di al max 20 minuti, da realizzare all’aperto, la sera, associato ad una piccola esposizione di quadri.

 

Didier Yameogo

Si occupa di gestire atelier pratici di recupero e riciclaggio plastica. La proposta è quella di lavorare sul tema della trasformazione, sull’importanza di stare nel cambiamento e di comprendere che innanzi alle sfide attuali è possibile mettere in atto processi attivi di controtendenza alle attitudini dominanti. Tradotto in termini pratici, l’atelier vuole utilizzare le bottiglie di plastica per dare forma ad un orto ecologico; punta quindi sul riciclo e sulla trasformazione dell’oggetto inquinante in strumento che facilita l’armonia tra la natura, la terra, le piante e l’essere umano. L’atelier é rivolto a tutti, adulti e bambini, e ruoterà sulla trasmissione dei primi rudimenti di agroecologia legati al giardinaggio attraverso le tecniche di riciclo delle bottiglie di plastica.

 

– Afaf Ezzamouri: Talk sui linguaggi futuri

Laureata presso l’Università degli Studi di Padova in Scienze filosofiche, continua ad alimentare una forte passione per la filosofia, l’ambito educativo e la cooperazione internazionale.
Attualmente è insegnante di sostegno presso l’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi” di Torino, nel cuore dei quartieri Aurora e Barriera di Milano. Inserita nel programma di Fellowship di Teach for Italy, lavora al fine di ridurre le disuguaglianze educative in Italia. 
Oltretutto è consigliera comunale a Castelbaldo, piccolo paese di campagna della provincia di Padova e Delegata dell’Obiettivo Strategico “Cooperazione Internazionale” di Croce Rossa Italiana (Comitato di Padova).

CUCINA

Ricette d’Africa è un collettivo di cuoche nato da un percorso di formazione rivolto a venti donne africane per sviluppare laboratori interculturali di cucina e innovative esperienze di ristorazione. Durante il festival saranno proposti dalle donne del collettivo laboratori interculturali di cucina e esperienze di ristorazione innovative (animazioni sul cibo, cene, degustazioni, aperitivi equi, etici, africani e di qualità) valorizzando le loro competenze e l’incontro tra percorsi e storie di tutto il continente.

– Aimée Ngoma

Aimée Ngoma, viene dalla Repubblica Democratica del Congo ed è fondatrice di Femme Lève Toi (è un associazione che si prende cura delle donne sole con bambini, lavorando sul terreno agricolo). é un’ attivista e organizza cene di Solidarietà per la raccolta fondi per sostenere i progetti di FEMME LÈVE TOI, che in Italia fa parte di Come Noi Onlus. Lavora come assistente educatrice nella scuola d’infanzia e nel suo tempo libero fa la cuoca.

Ti aspettiamo per i seguenti appuntamenti:

 👉🏾 29/31 maggio – anteprima 
👉🏾 dal 13 al 16 giugno – festival
 
Seguici per scoprire man mano cosa stiamo organizzando!
 
  

IBAN IT27 Y060 8501 0020 0000 0021 621