Ciao! Siamo Enrico ed Elena, studenti di Laurea Magistrale in Scienze agrarie – curriculum cooperazione internazionale dell’Università di Torino. Grazie al sostegno di una borsa di studio erogata dall’Università di Torino per sostenere la mobilità internazionale in progetti di cooperazione (UNI.COO), abbiamo avuto la possibilità di scoprire l’attività dell’associazione Renken, che da anni si occupa sul territorio senegalese di organizzare e gestire progetti per il supporto del diritto allo studio a Malika, quartiere di Dakar, e dal 2017 coopera in Casamance per l’implementazione di progetti agricoli.
Proprio qui ha sede l’eco villaggio di Nioko bokk, un luogo di condivisione attorno cui gravitano i volontari di Renken e sede operativa del progetto. Noi studenti vivremo tre mesi all’interno dell’ecovillaggio e assieme ai volontari di Renken Senegal avremo modo di collaborare su un importante progetto il cui finanziamento sta per volgere al termine; l’obiettivo è quello di aumentare la qualità della nutrizione e assicurare una buona variabilità della dieta delle persone attraverso la coltivazione su piccola scala della pianta di Moringa oleifera, una specie autoctona dalle molteplici funzionalità benefiche per la salute umana. Si tratta infatti di una pianta le cui foglie e i cui semi sono ricchi in vitamina B12, un elemento essenziale per la nostra alimentazione e che presenta notevoli proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.
La filosofia del progetto segue i principi dell’agroecologia, ponendo estrema importanza alla salvaguardia e alla conservazione del sistema naturale nel quale la produzione è calata. In particolare, le scelte agronomiche vengono portate avanti in stretta collaborazione con gli agricoltori locali e periodicamente si organizzano dei momenti di confronto per discutere sullo stato di avanzamento dei lavori, sulle eventuali problematiche insorte e sui margini di miglioramento ottenibili. Inoltre, una delle più recenti innovazioni del progetto è stata quella di acquistare gli essiccatori solari, che verranno utilizzati nel laboratorio di trasformazione a Diannah, sul campo MoMo, dove la moringa viene coltivata in consociazione con numerose altre specie orticole, contribuendo all’arricchimento in biodiversità dell’ecosistema e alla conservazione della fertilità del suolo. È proprio questa filosofia produttiva a rendere sostenibile il progetto, tanto economicamente, in quanto tale scelta produttiva permette agli agricoltori di ottenere una differenziazione del proprio reddito derivante dalla vendita di diversi prodotti della terra, quanto a livello ecologico, dal momento che una delle problematiche considerate più limitanti dagli agricoltori locali è proprio la perdita di fertilità sempre più rapida che si verifica a seguito di una scorretta gestione dei suoli della zona. Il nostro ruolo sul campo sarà quindi quello di assistere alle attività progettuali confrontandoci con gli agricoltori diretti beneficiari del progetto, cercando di comprendere quanto l’implementazione di questa coltivazione, da sempre conosciuta a livello locale per la sua multifunzionalità, possa inserirsi con successo sui mercati locali ed europei.
L’obiettivo più prossimo sarà quello di affiancare i produttori nelle successive fasi di lavorazione e trasformazione di tale coltura, al fine di ottenere un prodotto di qualità pronto per la vendita sul mercato locale e internazionale. In queste operazioni saremo affiancati da un collettivo femminile locale che si è formato attorno al progetto, con il quale apprenderemo le modalità di lavorazione di tale prodotto, dal momento che molte di queste donne hanno già avuto modo di inserirsi sul mercato informale cittadino, e dunque potranno sostenere altre famiglie per l’ottenimento del medesimo obiettivo.
Nelle prossime settimane saremo in grado di raccontarvi ulteriori dettagli sul progetto, sulla vita di comunità e sul lavoro agricolo che andremo via via ad approfondire con la nostra permanenza ad Abene. A presto!