creativAfrica 2020

CREATIVAFRICA 2020

Persino in un anno come quello del 2020 Renken non si è fermata. Abituata già da tempo a lavorare a distanza e a portare avanti le attività che si svolgono nelle sedi di Torino e di Dakar, ha proposto un’edizione di creativAfrica nel rispetto delle normative allora vigenti. Gli appuntamenti hanno avuto luogo ogni giovedì dal 18 giugno al 16 luglio presso il Bunker a Torino, che hanno inaugurato con lo spettacolo del musicteller Federico Sacchi “Africa is a state of mind”.  Sono poi proseguiti con i documentari del ciclo “Rising Sound – Trans-Global Express” a cura di Seeyousound, la consueta cucina africana, le presentazioni editoriali a cura della 66th and 2nd, un’incursione di moda urban senegalese e selezioni musicali ricercate per l’occasione.

Federico Sacchi

Federico Sacchi è un musicteller, un narratore di musica che racconta gli artisti del passato e la loro produzione artistica. Le sue “esperienze d’ascolto” sono dei veri e propri documentari dal vivo che fondono storytelling, musica, teatro e video dedicati ad artisti che il grande pubblico ha dimenticato o mistificato. 

Remain in Light rappresenta uno spartiacque nella storia della musica Pop. Una cattedrale di suono creata dai Talking Heads e dal produttore Brian Eno che fonde art rock, poliritmie africane, funk e avanguardia. Una giungla metropolitana dove corpo e cervello danzano al ritmo di un nevrotico voodoo suonato a Time Square. Remain in Light è l’idea di Africa secondo un visionario inglese e quattro newyorkesi bianchi. Africa come stato della mente è il fil rouge che lega tre capolavori della musica americana pubblicati tra il 1976 e il 1980. Un’idea che ha attraversato l’intero continente, da Rio de Janeiro a Kingston fino ad arrivare alle New York dei Talking Heads. Un’idea che ha prodotto Africa Brasil, album capolavoro di samba funk che ha creato un ponte tra l’africanità dei brasiliani e quella degli statunitensi. Il suo autore è Jorge Ben, l’uomo che per primo ha portato tutti gli elementi africani nella musica brasiliana e ha saputo captare i sentimenti profondi del suo Paese. Un’idea che ha permesso allo stregone del mixer Lee “Scratch” Perry e ai Congos di catturare su nastro l’essenza dell’Africa sepolta nel cuore profondo della Giamaica nera. Con Heart of the Congos Perry realizza l’album Roots Reggae definitivo e una musica capace di travalicare il concetto di spazio e di tempo. Africa is a State of Mind è il racconto del processo che ha portato alla nascita di questi tre capolavori, il viaggio che i loro autori hanno compiuto dentro alla musica, alla ricerca della sua vera essenza. Perché in un viaggio la cosa più importante non è la meta, ma cosa succede lungo il cammino.

 

Il programma

Giovedì 18 giugno

Ore 18 – 20 

Cucina africana

Presentazione letteraria “Kintu” di Jennifer Nansubuga Makumbi

Ore 21.30 

Spettacolo “Africa is a state of mind” di Federico Sacchi

Musica di accompagnamento a cura di Davide Vizio

 

Africa is a state of mind – Federico Sacchi

 

Giovedì 25 giugno

Ore 18 – 20 

Cucina africana

Presentazione “Stanze” video progetto a cura dei fratelli De Serio

Ore 21.00 

Letture “I am an homosexual mum” Wainaina

Musica di accompagnamento a cura di Alessandro Gambo

 

In collaborazione con

TUM, Spazio Rubedo, Pride Torino, Casa editrice 66th & 2nd, Libreria Ponte sulla dora + Associazione donne dell’Africa Subsahariana, Bunker

 

Stanze

I fratelli De Serio insieme a Suad Mohamed hanno elaborato un percorso di ricerca artistica e culturale per 10 anni tra Somalia e Italia: STANZE

Nel 2010, a Torino, nell’ex caserma La Marmora di via Asti, sono stati tenuti – in condizioni precarie, dato lo stato di abbandono della struttura – alcuni rifugiati, la maggior parte di nazionalità somala. Lì è nato Stanze, dapprima un progetto di video-installazione curato nel 2010 con alcune scene girate nella caserma con i rifugiati, poi spettacolo teatrale, e infine un libro di poesie, «catalogo» e testimonianza al lavoro svolto e delle tante esperienze di vita legate a questo progetto.

 

Omaggio a Wainaina

Un reading in memoria di Binyavanga Wainaina, tra musica e letteratura.

 

Binyavanga Wainaina (1971-2019) è nato a Nakuru, in Kenya. Nel 2002 il suo racconto Discovering Home ha vinto inaspettatamente il Caine Prize. Wainaina ha fondato «Kwani?», un’audace rivista letteraria africana, ha pubblicato su «Granta» How to Write about Africa, irriverente articolo satirico ed è autore di Un giorno scriverò di questo posto, romanzo autobiografico. Nel 2014 la prestigiosa rivista «Foreign Policy» lo ha inserito tra i Leading Global Thinkers, la lista degli intellettuali più influenti del pianeta e Wainaina ha pubblicato la lettera I am a homosexual, mum diventando simbolo dell’attivismo LGBT in Africa. È scomparso prematuramente a Nairobi nel maggio del 2019.

 

Giovedì 2 luglio

Ore 18 – 21.30 

Cucina africana

Musica di accompagnamento a cura di Davide Vizio

Ore 21.30 

Proiezione “We intend to cause havoc”

 

In collaborazione con

Seeyousound, Bunker

 

WE INTEND TO CAUSE HAVOC – docufilm by SEEYOUSOUND

Un viaggio nel rock psichedelico dello Zambia.

I WITCH (We Intend To Cause Havoc) erano la più grande rock band in Zambia negli anni ’70 e hanno guidato un nuovo genere chiamato Zamrock, fondendo influenze che vanno dai Rolling Stones ai Black Sabbath a James Brown mescolandoli con ritmi tradizionali tribali e canzoni popolari delle aree rurali della savana. Il loro cantante Jagari, il cui nome è un’africanizzazione di Mick Jagger, era popolarissimo e richiamava la folla nei concerti ballando in modo ossessivo al ritmo del rock psichedelico africano. We Intend To Cause Havoc è un documentario sulla vita di Emmanuel “Jagari” Chanda, ora un uomo sulla sessantina che trascorre il suo tempo a estrarre gemme sperando di diventare ricco. Fino a poco tempo fa la band era solo un ricordo nostalgico, ma nel 2016 il musicista olandese Jacco Gardner lo cerca per tornare a suonare e registrare nuova musica insieme. Da questa felice collaborazione nel settembre 2017 WITCH parte per il suo primo tour europeo di successo. Attraverso la risurrezione di una musica che è stata dimenticata da molti, il film esplora la vita di un’ex rockstar africana e l’eccitazione intorno alla riscoperta della sua musica da parte dei fan occidentali, molti dei quali non erano ancora nati quando fu pubblicato il suo ultimo album

 

 

I documentari WE INTEND TO CAUSE HAVOC e TAXI WAVES sono inseriti nel progetto di SEEYOUSOUND RISING SOUND // Trans-Global Express

 

Che cosa ci fanno i Rolling Stones nel cuore dell’Africa?

Non è una barzelletta, piuttosto un inizio plausibile per questa avventura oltre il consueto orizzonte spazio-temporale. Se la curiosità – una delle grandi caratteristiche dell’uomo – ti spinge a non rimanere fermo nel tuo guscio, a esplorare il mondo, a (ri)conoscere nuove culture, ad arricchire le tue esperienze, se vuoi vedere e sentire come suona il nostro mondo caotico e contaminato, in cui le fusioni sono possibili e quello che viene fuori è originale, allo stesso tempo locale e internazionale, sali con noi sul Trans-Global Express, faremo un viaggio musicale che attraversando il passato immagina il futuro. Africa. We Intend To Cause Havoc ci porta in Zambia, a scovare la rockband più popolare del paese, che modulava rock psichedelico, disco music e ritmi locali con impronta afro-centrica. A bordo di Taxi Waves, tra Maputo, Lagos e Addis Abeba, scopriamo dove nasce il ritmo che fa ballare il mondo.

 

Giovedì 9 luglio

Ore 18 – 21.30 

Cucina africana

Ore 21:30 

Sfilata moda africana a cura di Djamil Tarou

Musica di accompagnamento dal vivo a cura di Ibsen Daone

 

In collaborazione con

Djamil Tarou Urban Style, Serengheti Bunker

 

Djamil Tatou Urban Style

Le creazioni dello stilista Djamil sono un misto di tradizione senegalese e urban style. Nato a Dakar ha iniziato a disegnare i primi modelli nel ’96 in Gambia e dopo aver girato il nordovest africano si trasferisce a Marsiglia e poi a Torino dove nel 2016 inaugura il suo atelier.

 

Ibsen Daone

Ibrahima Khalil Pouye più conosciuto con il nome di Ibson Daone è un artista senegalese nato a Dakar, laureato in Lingue e Scienze Umane all’Università Cheikh Anta Diop di Dakar. Membro del gruppo Neyebaz che dal 2011 appare sulla scena reggae senegalese e collabora con tanti artisti, partecipando a vari eventi dal vivo come l’anniversario di Bob Marley su TFM TV e diversi festival di genere.

 

Giovedì 16 luglio 

Ore 18 – 21.30 

Cucina africana

Musica di accompagnamento a cura di Davide Vizio

Ore 21.30

Proiezione “Taxi wave”

 

In collaborazione con

Seeyousound  Bunker

 

TAXI WAVES – docufilm by SEEYOUSOUND

Un viaggio tra i ritmi esplosivi della nuova Africa.

Taxi Waves è una mini-serie in tre documentari che racconta la scena musicale elettronica in Africa attraverso il sound e il lifestyle di Maputo, Lagos e Addis Abeba. La serie rivela i segreti delle produzioni africane e come queste influenzino artisti in America e in Europa. Un beat suonato dai più famosi DJ nei locali di Londra, Berlino e New York, ma che ha origine nel ritmo della Pandza e Marabenta in Mozambico, del Pon-pon sound nigeriano o della musica House fondendosi con il folklore etiopico. Ogni puntata di 30 minuti racconta un viaggio tra musica e cultura, tra suoni e colori di un’industria che vede tra i suoi beniamini DJ Ardiles, Matilde Conjo, Teni (i suoi video hanno oltre 10 milioni di visualizzazioni su Internet), Slimcase, Simi, Betty G, Rophnan.

 

I documentari WE INTEND TO CAUSE HAVOC e TAXI WAVES sono inseriti nel progetto di SEEYOUSOUND RISING SOUND // Trans-Global Express

 

Che cosa ci fanno i Rolling Stones nel cuore dell’Africa? Non è una barzelletta, piuttosto un inizio plausibile per questa avventura oltre il consueto orizzonte spazio-temporale. Se la curiosità – una delle grandi caratteristiche dell’uomo – ti spinge a non rimanere fermo nel tuo guscio, a esplorare il mondo, a (ri)conoscere nuove culture, ad arricchire le tue esperienze, se vuoi vedere e sentire come suona il nostro mondo caotico e contaminato, in cui le fusioni sono possibili e quello che viene fuori è originale, allo stesso tempo locale e internazionale, sali con noi sul Trans-Global Express, faremo un viaggio musicale che attraversando il passato immagina il futuro. Africa. We Intend To Cause Havoc ci porta in Zambia, a scovare la rockband più popolare del paese, che modulava rock psichedelico, disco music e ritmi locali con impronta afro-centrica. A bordo di Taxi Waves, tra Maputo, Lagos e Addis Abeba, scopriamo dove nasce il ritmo che fa ballare il mondo.