Il progetto “Un equo equilibrio” si pone l’obiettivo generale di promuovere l’occupazione femminile e rafforzare i servizi educativi per il benessere e la crescita dei bambini e delle bambine in età 0-6 a Malika, Dakar, Senegal.
A tal fine sviluppa una serie di azioni per:
- avviare uno scambio tra amministrazioni e mappare i servizi, rivolti a donne e bambine/i 0-6, esistenti a Malika;
- offrire formazione al personale educativo;
- supportare un’impresa locale per l’allestimento e l’avvio di un nido d’infanzia e di una scuola dell’infanzia;
- istituire uno sportello di orientamento alla formazione professionale e al lavoro accessibili alle mamme.
L’agenda 2030 ci impegna a:
– fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva, promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti.
– assicurarsi che tutte le ragazze e i ragazzi abbiano accesso a uno sviluppo infantile precoce di qualità, alle cure necessarie e all’accesso alla scuola dell’infanzia.
– aumentare notevolmente l’offerta di insegnanti qualificati, anche attraverso la cooperazione internazionale per la formazione degli insegnanti nei paesi in via di sviluppo.
– porre fine a ogni forma di discriminazione nei confronti di tutte le donne, bambine e ragazze in ogni parte del mondo.
– riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all’interno del nucleo familiare.
La questione di genere in Senegal tocca criticamente diverse sfere: la lotta e il conflitto per il raggiungimento della parità nella sfera privata si muovono per l’abolizione delle mutilazioni genitali femminili e dei matrimoni precoci e forzati, la scolarizzazione delle bambine e delle ragazze, la condanna, anche legale, delle violenze fisiche e psicologiche. Nella sfera pubblica il tema principalmente trattato è l’accesso alla formazione, al lavoro e alla rappresentanza politica paritaria tra uomini e donne. In Senegal persistono ancora forti discriminazioni che impediscono alle donne di accedere al mondo del lavoro e all’istruzione. Gli ostacoli alla scolarizzazione femminile sono molteplici e di varia natura: si intersecano fattori socio-economici, socio-culturali e legati alla domanda e all’offerta dei servizi scolastici. Il Senegal ha subito una brusca riduzione del tasso lordo di iscrizione all’istruzione primaria che è sceso dal 94,4 all’85,9% tra il 2010 e il 2020 e il calo della scolarizzazione è stato accompagnato da forti disuguaglianze sia regionali che di genere passando da una sostanziale uguaglianza di genere dei tassi di iscrizione nel 2010 ad una nuova discriminazione. I motivi per cui il tasso lordo di iscrizione è diminuito sono legati al forte aumento della popolazione in età scolare, alle politiche educative che non prevedono sufficienti investimenti, all’incapacità di costruire aule sufficienti per accogliere il numero previsto di studenti, al lento reclutamento o sostituzione del personale docente (Unesco, 2022). Nelle zone rurali e nelle periferie urbane è diffusa la percezione della poca utilità dell’istruzione per le bambine, considerata più come una spesa che come un guadagno. Il processo di scolarizzazione delle giovani è considerato poco importante relativamente all’immaginario che si ha sul ruolo della donna, tutto incentrato sul lavoro domestico e familiare. Per un’adolescente diventa quindi prioritario nella sua vita trovare marito e dedicarsi alla cura della famiglia. Nelle zone urbane e suburbane il tasso di disoccupazione non contribuisce a percepire il servizio scolastico come uno strumento di promozione economica e sociale, così nella scuola secondaria l’abbandono delle ragazze è rafforzato da problemi economici, gravidanze e matrimoni precoci (Codesria, 2021). Le gravidanze precoci (che riguardano l’8% delle ragazze tre i 15 e i 19 anni a causa di uno scarso accesso all’educazione sessuale e ai servizi per la salute riproduttiva) portano all’abbandono scolastico e il 54% delle giovani madri lascia la scuola per sempre senza cercare occupazione.
A Malika, Comune di circa 60.000 abitanti, nella periferia di Dakar, i servizi per l’infanzia 0-6 sono completamente assenti dal servizio pubblico e la presenza nel sistema privato non è abbastanza supportata. Esiste un unico nido privato e una decina di scuole con classi di scuola dell’infanzia. Mancano completamente servizi di conciliazione lavoro/famiglia per i neo-genitori e servizi specifici di accompagnamento delle donne madri alla formazione professionale e al lavoro e di lotta alla dispersione scolastica e all’abbandono del lavoro per le neo-mamme. Il progetto si rivolge alla cittadinanza di Malika (60000 persone) e di Poirino (10000 persone), a educatrici (10), dirigenti scolastici (10) e decisori politici (10) di Malika e di Poirino; alle donne e alle neo-mamme in particolare del Comune di Malika (1000).
In merito a questo progetto, a fine aprile, a Malika, è stata inaugurata una nuova classe composta da 15 bambini, presso la scuola dell’infanzia ASD.