10 film africani che tutti dovrebbero vedere

10 film africani che tutti dovrebbero vedere

La cerimonia degli Oscar 2023 è sempre più vicina. Giunta alla sua novantacinquesima edizione, si terrà il 12 marzo e sarà condotta da Jimmy Kimmel. Le candidature, annunciate lo scorso gennaio, quest’anno non vedono in lizza nessuna pellicola africana come miglior film straniero. Ecco perché, a pochissimi giorni dall’inizio della kermesse, ci teniamo a consigliarvi alcuni titoli più o meno recenti da non perdere, vincitori e nominati per rappresentare l’Africa agli Oscar o in importanti riconoscimenti, oppure ingiustamente esclusi dalle selezioni degli Academy Awards.

1. Bianco e nero a colori (Francia-Costa d’Avorio)

 Il film, diretto da Jean-Jacques Annaud, è una produzione franco-ivoriana del 1976 ambientato nel Camerun francese all’epoca della Prima guerra mondiale. Nonostante lo scarso successo di pubblico in Francia alla sua uscita nelle sale, ha ottenuto un Oscar come miglior film straniero, in seguito al quale il film è stato redistribuito con il titolo Noirs et blancs en couleur. Il Dizionario Mereghetti definisce l’opera come «un film originale e graffiante, capace di demistificare il colonialismo razzista e l’intellettualismo pretenzioso degli europei in Africa».

2. Lionheart (Nigeria)

Il prossimo film è il primo prima di produzione nigeriana ad essere acquistato da Netflix: si tratta di Lionheart, diretto da Genevieve Nnaji e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival 2018, ma rifiutato dalla candidatura come miglior film straniero dagli Oscar, la prima in assoluto per la Nigeria. Il film è stato infatti ritenuto privo dei requisiti necessari perché è recitato prevalentemente in inglese. La trama ruota attorno alle vicende di Adaeze, una donna piena di risorse che lotta per la sopravvivenza dell’azienda di trasporti del padre in un’industria dominata dal sessismo, come si legge in una recensione dell’LA Times. Adaeze incarna alla perfezione il modello di “Eroina universale del ventunesimo secolo che, nonostante la frustrazione, si batte con onestà contro la società patriarcale, cercando al contempo di rispettare l’eredità del padre di cui vuole seguire le orme”.

3. Xalé (Senegal)

Il regista senegalese Moussa Sène Absa declina coraggiosamente il genere drammatico contemporaneo con le modalità dello storytelling tradizionali in questo potente racconto della tragedia di una donna e della sua rinascita. Non stupisce che questo film sia stato proposto come il più papabile rappresentante per il Senegal agli Oscar per il miglior film internazionale.

 

4. Tembele (Uganda)

Tembele è un dramma ugandese del 2022 che tratta il tema della salute mentale, diretto da Morris Mugisha. È la prima candidatura dell’Uganda agli Oscar nella categoria di miglior film internazionale. Ambientato a Kampala, il film è incentrato su Tembele, un netturbino, che lavora con turni di 12 ore. Tembele e sua moglie, Mawa, aspettano il loro primo figlio insieme. Quando il bambino muore subito dopo la nascita, Tembele ha un esaurimento nervoso, arrivando a negare completamente che suo figlio sia morto.

Tembele ha vinto i premi come Miglior Film, Miglior Attore e Miglior Attore Non Protagonista agli Uganda Film Festival Awards 2022 e Best Achievement in Cinematography agli Africa Movie Academy Awards 2022.  Le 10 categorie per cui è stato nominato includevano Miglior film in lingua africana, Miglior risultato in costume design, Miglior risultato in colonna sonora, Miglior risultato nel suono, Miglior risultato nella fotografia, Successo nella sceneggiatura, Miglior attore protagonista, Miglior attrice in un ruolo principale, Miglior regista e Miglior film.

Nel settembre 2022 è stato selezionato dall’Uganda Academy Selection Committee (UASC) per rappresentare l’Uganda alla novantacinquesima edizione degli Academy Awards nella categoria di Miglior lungometraggio internazionale.

5. Elesin Oba: The King’s Horseman (Nigeria)

Elesin Oba, The King’s Horseman è un film drammatico storico nigeriano in lingua Yoruba del 2022 diretto da Biyi Bandele e distribuito da Netflix, basato su Death and the King’s Horseman di Wole Soyinka, un’opera teatrale che ha scritto mentre era a Cambridge, dove era membro del Churchill College durante il suo esilio politico dalla Nigeria, ed è basato su un avvenimento reale che ha avuto luogo nello Yorubaland durante il dominio coloniale britannico.

Il film è tratto da una storia vera ed è ambientato nel 1940 nella città di Oyo, nel sud-ovest della Nigeria. Il re è appena morto, e come da tradizione Elesin Oba deve eseguire il suicidio rituale per unirsi al suo re morto nell’aldilà in modo che possa ottenere il libero passaggio nella terra degli dei, impedendo così al disastro di colpire la comunità. Il film, co-prodotto da Netflix, è godibile e pieno di colori e ha ricevuto critiche positive per aver sottolineato l’importanza della tradizione.

6. Borom Sarret (Senegal)

 Proseguiamo con un’opera di una certa rilevanza storica, il cortometraggio del 1963 Borom Sarret, primo lavoro dello scrittore e regista Ousmane Sembène e considerato il primo film africano. Una denuncia al processo di ghettizzazione delle metropoli africane finalmente libera dall’immagine stereotipica diffusa dai film propagandistici dei colonizzatori fino ad allora, che è valsa al regista il Premio Opera Prima al Festival di Tours.

7. Yeelen (Mali)

Yeleen – La Luce è un film di genere fantasy del 1987, diretto da Souleymane Cissé e ambientato nel Mali tribale, dove un padre e un figlio sono esperti dell’arte magica, ma divisi da un conflitto generazionale destinato a metterli l’uno contro l’altro.

8. Fad’jal (Senegal)

La regista Safi Faye

 

Fad’jal è la storia di un villaggio Serer nel bacino di coltivazione di arachidi del Senegal. Utilizzando le parole dei loro antenati tramandate dal folklore orale, gli abitanti del villaggio tracciano la storia del loro villaggio, le loro difficoltà nel lavorare la propria terra e vivere dei propri prodotti. La regista, Safi Faye, è la prima donna proveniente dall’Africa subsahariana a dirigere e distribuire un film.

9. Indigènes (Algeria, Marocco, Francia, Belgio)

Indigènes è un film del 2006 di Rachid Bouchareb. Il film,  ambientato in Algeria nella seconda guerra mondiale, ha ottenuto la candidatura ai Premi Oscar come miglior film straniero ed è stato premiato al Festival di Cannes per la miglior interpretazione maschile. Quattro giovani maghrebini, dopo un breve periodo di addestramento, vengono mandati a combattere i tedeschi in diversi campi di battaglia europei.

10. From a Whisper (Kenya)

Film drammatico del 2008 scritto e diretto da Wanuri Kahiu, From a Whisper ha ricevuto ben 12 nomination e 5 premi agli African Movie Academy Awards.

Il film ha anche vinto il premio per il Best Feature Narrative Award al Pan African Film & Arts Festival del 2010, ed ha ottenuto il BAFTA / LA Festival Choice Prize 2010. Sebbene il film commemori il decimo anniversario dell’attentato terroristico del 7 agosto in Kenya nel 1998, la trama non è incentrata sull’attentato terroristico. Il film racconta realisticamente la storia delle conseguenze del bombardamento, catturando le vite delle vittime e delle loro famiglie che hanno dovuto raccogliere i pezzi delle loro vite distrutte dall’esplosione.

Con questa carrellata ci auguriamo di avervi lasciato qualche spunto per approfondire su delle opere cinematografiche purtroppo spesso sconosciute al pubblico non africano, ma che meritano senza dubbio di essere scoperte. Buona visione!