Wole Soyinka ospite al Salone del Libro 2023

Wole Soyinka ospite al Salone del Libro 2023

Anche quest’anno ritorna a maggio il Salone del Libro, il cui tema per la sua trentacinquesima edizione è Attraverso lo Specchio, ispirato dal seguito dell’iconico romanzo di Lewis Carrol Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Come il titolo suggerisce, l’invito rivolto ai lettori è quello a spingersi oltre i confini della realtà, che in questi ultimi anni si è rivelata particolarmente dura e dai risvolti inquietanti, per vincere la paura grazie all’immaginazione. Come fa Alice incontrando il suo doppio nella dimensione che scopre oltre lo specchio, anche noi possiamo ricongiungerci con la nostra parte infantile che ci permette di guardare ancora il mondo con incanto, compiendo allo stesso tempo un processo trasformativo e di crescita.

Il sito del Salone ha da poco pubblicato il programma degli ospiti dell’edizione 2023. Tra gli altri, saranno presenti Svetlana Aleksievič, giornalista e scrittrice ucraina vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2015; Peter Cameron, scrittore statunitense autore di Un giorno questo dolore ti sarà utile; Mark Z. Danielewski, autore del celebre caso editoriale Casa di Foglie.

Oggi parliamo di uno di loro, ovvero Wole Soyinka. Scrittore, intellettuale e attivista nigeriano, presenterà proprio al Salone il suo nuovo romanzo Cronache dalla terra dei felici. All’anagrafe Akinwande Oluwole Soyinka, di etnia Yoruba ma da sempre alimentato da un grande spirito di appartenenza all’Africa nella sua variegata interezza, nel corso della sua vita ha portato avanti con coraggio la lotta in difesa delle proprie idee e contro gli orrori perpetuati nel suo Paese, dal genocidio del Biafra alle violenze dell‘organizzazione terroristica di Boko Haram. La sua attività come romanziere, drammaturgo, saggista e poeta lo ha portato a essere il primo africano premio Nobel per la letteratura nel 1986. Durante la cerimonia di premiazione ha colto l’occasione per denunciare l’apartheid in Sudafrica esaltando la battaglia di Nelson Mandela, figura alla quale ha poi anche dedicato una raccolta di poesie. Ha da sempre assunto un ruolo di rilievo nella lotta contro le dittature in Africa, anche quando ciò si è rivelato pericoloso per la sua incolumità. È stato infatti arrestato, passando ventidue mesi in isolamento, con l’accusa di cospirazione con i ribelli durante la guerra civile in Nigeria, fino ad arrivare, dopo lunghe persecuzioni, alla sua condanna a morte da parte del dittatore Sani Abacha nel 1998. Per questo motivo è fuggito in esilio negli Stati Uniti, dove ha vissuto per circa vent’anni prima di fare ritorno in Nigeria

Fra le sue pubblicazioni ricordiamo le opere teatrali. Il leone e la perla La morte e il cavaliere del re, dal quale è stato tratto un film da Netflix di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente, il romanzo Gli Interpreti, la sua autobiografia Aké: Gli anni dell’infanzia e Stagione di anomia. Dopo cinquant’anni dalla pubblicazione del suo ultimo romanzo, L’uomo è morto, Soyinka ritorna quasi novantenne alla narrativa. Il sito del Salone del Libro definisce il suo nuovo Cronache dalla terra dei felici

“Una meditazione satirica e irriverente su come il potere e l’avidità possono corrompere l’anima di una nazione. È un romanzo che si legge come un giallo mentre lancia un’accusa feroce di corruzione politica e sociale”.