Oroma Elewa: un’artista che indaga a fondo la femminilità contemporanea internazionale.

5 Novembre 2022, Torino. Terza edizione del Premio Tosetti Value per la fotografia sostenuto da Tosetti Value – Il Family office. Un premio che mira a indagare la relazione tra arte e economia e ad ampliare la prospettiva sulla realtà. Oroma Elewa, presentata dalla galleria In Situ – Fabienne Leclerc, di Parigi, è la vincitrice.  E’ sua la serie di Tom, un lavoro fotografico ritenuto particolarmente interessante,  che ci aiuta a comprendere la situazione storico-sociale ed economica del nostro mondo globalizzato.

Il premio è stato conferito all’artista da una giuria internazionale composta da Fatma Bucak, artista, Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d’Italia – Torino, e Walter Guadagnini, direttore di CAMERA Centro italiano per la fotografia di Torino.

Originaria della Nigeria, Oroma Elewa è un’artista poliedrica che esamina i costrutti sociali e il loro impatto sull’identità, il pensiero, l’espressione e il comportamento. Il suo lavoro si concentra principalmente sulla riflessione e sull’interrogazione delle esperienze personali. Come esse abbiano per lei un’importanza sociale, culturale, politica e razziale. Indaga a fondo la femminilità contemporanea e gli aspetti dell’identità nera, di un “Corpo Nero”, il suo.

Nel 2009, Elewa ha lanciato la rivista Pop Africana, che ha offerto una nuova visione dell’Africa e ha sfidato vecchi cliché sul continente. In un’intervista del 2011 per Vogue, descrive il suo lavoro come
«…ispirato dalla mia visione dell’Africa e degli africani. La visione di un’Africa che accoglie, che rispetta le individualità, per riflettere anche l’opinione che il mondo ha di noi”.
La rivista chiude nel 2014, dopo che l’avvento dei social media. Secondo l’artista essi permettono di raccontare le proprie storie in maniera più intima che qualsiasi specifica rivista.

Nel 2017 ha pubblicato il suo primo libro Crushed Guava Leaves, il suo secondo progetto artistico. Anche questo nato con lo scopo di raccontare una cultura africana universale. Ma a differenza di Pop Africana, si tratta un ritaglio dello spazio personale dell’artista, le sue storie. Realizzato come un libro-performance, adatto ad essere realizzato fuori dalle sue stesse pagine. La volontà di Elewa è quella di trascinarci con lei   sopra il suo palcoscenico, attraverso le varie forme dell’arte della musica, del movimento, del cinema. Una rappresentazione unica di come l’artista percepisce la performance e come vuole far percepire a noi il suo mondo dell’arte.

Nel 2018 una collezione di dipinti dell’artista che interpretano alcune delle storie del libro è stata esposta a Oof Books.

Nel 2019, Elewa ha iniziato il progetto di performance ‘Area Babes e Ashawo Superstars’ sui social media. Utilizza per esprimersi la dimensione del meme, un formato che oggi pervade l’intera comunicazione digitale, con uno sguardo a lei familiare come quello della fotografia di moda. Il suo scopo è quello di indurci in un dialogo critico su classe, potere, sessualità. Pone l’attenzione sullo stereotipo della femminilità africana contemporanea, in un mondo globalizzato, ma ancora arretrato.

Con un’ironia pungente, la vediamo mettersi in gioco in prima persona nella serie di Tom, presentata alla Fiera internazionale d’Arte Contemporanea Italiana, Artissima, a Torino lo scorso novembre.

“Come artista, rifletto sulle mie esperienze personali ed esploro idee che hanno un’importanza sociale, culturale, politica e razziale per me. Sono particolarmente interessata alla femminilità contemporanea e alle sfaccettature dell’identità nera”, ha dichiarato Oroma Elewa.

La sua arte e la sua creatività sono state celebrati in un certo numero di pubblicazioni tra cui Nowness, POP Sugar, New York Times, Vogue, Who What Wear, Raffineria 29, Huffington Post e Art Forum, tra gli altri.

Oroma Elewa si è dimostrata un’artista talentuosa e impegnata, una figura di cui l’arte aveva bisogno. Lotta ancora oggi per rompere le barriere degli stereotipi di genere a livello internazionale, facendo delle sue origini un punto di forza.

Io sono la mia musa.
Io sono il soggetto che conosco meglio.
Il soggetto che voglio migliorare.